Chernobyl, il nuovo gioiello della casa di produzione HBO
Le premesse per un film horror ci sono tutte: c’è una centrale nucleare, c’è un incidente, c’è la fuoriuscita di materiale radioattivo e c’è una città di nome Pryp”jat’ con la sua vertiginosa architettura di stampo sovietico fatta di palazzoni pieni di gente.
Ma quello che viene descritto in questa nuova mini serie (in onda su Sky Atlantic dal 10 giugno) non riguarda nessuna apocalisse zombie o aperture di mondi paralleli alla Stranger Things. Quello che viene mostrato nei cinque episodi che compongono Chernobyl è la vera storia di una delle peggiori catastrofi nucleari del Secolo scorso, i suoi protagonisti, le vittime, gli eroi e le inevitabili conseguenze di quella tragedia…
[foto: TierraGamer.com | Lascimmiapensa.com]
Siamo in Ucraina, in una tranquilla notte di fine aprile del 1986. La Guerra Fredda ancora governa gli equilibri mondiali, ma nella città di Pryp”jat’ la gente dorme tranquilla nei casermoni popolari che sembrano creature mitologiche alla luce dei lampioni. Tuttavia è necessario fare un passo in avanti, nel futuro. Sì, perchè Chernobyl comincia con quello che sembra essere una fine inevitabile per uno dei protagonisti principali di questa vicenda, il fisico Valery Legasov interpretato da un bravissimo Jared Harris (The Terror), per poi compiere di nuovo un salto nel passato, all’ora zero di quel 26 aprile 1986. Ci sono degli uomini che lavorano nel ventre di un mostro che alle 1:23 di notte decise di svegliarsi. Una esplosione e un muro di fiamme scoperchiarono il reattore della centrale nucleare, che, come un vaso di Pandora, cominciò a riversare il suo carico di morte e distruzione sulla popolazione accorsa a vedere, sui vigili del fuoco intenti a spegnere l’incendio e su tutti coloro che si avvicinarono a quel mostro ferito in una corsa contro il tempo per cercare di arginare le conseguenze di quella catastrofe.
Chernobyl è una miniserie che riesce a tenerti incollato alla tv ad ogni puntata, analizzando non solo il dramma successivo alla catastrofe, ma anche le storie personali della gente comune e di chi fu incaricato di indagare sull’incidente, svelandone spesso l’incompetenza o il coraggio di prendere determinate decisioni.
Questa è inoltre una miniserie che mette in luce la forza delle donne, con personaggi come Ulana Khomyuk (interpretata da Emily Watson) fisica nucleare di Minsk, la cui determinazione nel cercare la verità la porterà a scontrarsi con personaggi poco rassicuranti che si muovono nell’ombra; o la moglie del vigile del fuoco Vasily Ignatenko, Ludmilla, che rimarrà fino alla fine accanto a ciò che resta del corpo martoriato del marito. Anche a costo di compromettere la sua vita.
Questa mini serie, inoltre, riesce a catalizzare in sé vari generi, tra cui lo spy movie (il KGB che segue come ombre i protagonisti), il thriller, ma anche quello storico, a mio avviso estremamente accurato (piccola chicca per gli appassionati di storia alla puntata n.3, la scena in cui in soldati issano la bandiera sovietica sulla ciminiera della centrale ricorda molto la famosa foto del soldato sovietico a Berlino nel ’45) e ovviamente all’horror. Anche se purtroppo questa volta la realtà si dimostrerà peggiore di qualsiasi film post apocalittico.
TRAILER: