The Terror, Dan Simmons
Il Capitano Crozier era al corrente di qualcosa che gli altri ignoravano, ossia che il demonio che cercava di ucciderli lassù nel Regno del Diavolo era non solo la creatura dalla bianca pelliccia che li ammazzava e li sbranava uno a uno, ma ogni cosa…
Natale si avvicina, le giornate si fanno più corte e fredde, piove, tira vento e magari scende anche qualche fiocco di neve. Il tempo ideale per stare in casa e leggersi un libro non vi pare? Bene, mettetevi comodi e tenetevi pronti ad entrare in un mondo ghiacciato e oscuro con The Terror, di Dan Simmons. Un consiglio: preparate qualcosa di caldo e accendete il camino prima di cominciare la lettura. Le notti Artiche possono essere lunghe e fredde, ma anche estremamente paurose. The Terror è una storia che prende spunto dalla reale vicenda della fallita spedizione delle navi Erebus e Terror nell’Artico, partite alla ricerca del passaggio a Nord-Ovest nel 1845 e mai più tornate. Perdute per sempre insieme ai loro equipaggi in quelle gelide acque. Ma tranquilli, per voi amanti del terrore, The Terror (scusate il gioco di parole) è il libro giusto. Perché tra i ghiacci e tra le righe di una storia vera c’è anche qualcos’altro che si aggira nelle infinite notti artiche. Una creatura. Qualcosa che sembra palesarsi dal ghiaccio stesso catturando i marinai, uccidendoli ma anche snervandoli con la sua presenza costante fin dalla sua prima apparizione, avvenuta in una notte in cui alcuni fanti di marina spararono a due Inuit, uccidendone uno.
L’altro, o meglio l’altra, chiamata Lady Silence (non ha praticamente più la lingua e quindi è impossibilitata ad emettere qualsiasi suono), verrà presa a bordo, anche se non è ben vista da nessun marinaio poiché ritenuta una specie di strega che sembra essere legata in qualche modo al mostro. Forse non hanno tutti i torti, perché Lady Silence non è una semplice nativa Inuit, ma una sixam ieua, una persona con particolari poteri legati agli spiriti dei ghiacci.
Pagina dopo pagina Simmons ti catapulta dentro questo mondo artico, inquietante e bellissimo allo stesso tempo e, nella vita di ogni componente della spedizione che lo affronta a suo modo. Le speranze e le paure, la consapevolezza che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo, ma anche la forte volontà che porta l’uomo ad affrontare situazioni inimmaginabili. Attraverso un ottimo lavoro di flashback, vengono ripercorse le vite dei marinai e dei comandanti prima della partenza per quella che doveva essere un trionfo dell’uomo sulla natura, ma che si rivela essere una tragedia e una lotta per la sopravvivenza. In questo libro vengono mostrati i tanti volti del mostro che li bracca, non solo quello tra i ghiacci, ma anche coloro che subdolamente seminano sospetto e rancore pronto a sfociare in vendetta e omicidio. Ma il mostro sa assumere anche caratteristiche di uno dei più inquietanti tabù della società occidentale. Il cannibalismo. Poi c’è la Natura, feroce, implacabile e che non fa sconti a nessuno, o quanto meno a coloro che pensano di poterla controllare invece che adattarsi ad essa. Per gli amanti del genere poi negli ultimi capitoli (a mio avviso un valore aggiunto ad un libro estremamente curato a livello storico) un bellissimo spaccato di mitologia e credenze native che si inseriscono in maniera armoniosa nella vicenda.
Prima di leggere questo libro ero convinta di sapere come sarebbe finita, visto che avevo già guardato l’omonima serie tv basata proprio su di esso. Tuttavia, mi sono sbagliata alla grande, perché il finale è infatti qualcosa di completamente inaspettato e nettamente migliore della versione televisiva. E la sensazione che mi ha lasciato è quella di un gran freddo e di un certo timore per le ombre che si muovono furtive nell’oscurità.
Perciò miei cari amanti del brivido munitevi di tutto l’occorrente per affrontare il freddo che vi accompagnerà per tutto il corso della lettura, perché non saranno solo i mostri dei ghiacci a farvi tremare…
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