Lasciami entrare: una storia di sangue

Ha i capelli color dell’ebano, la pelle bianca come la neve e le labbra rosse, sì, ma di sangue: Elie non è Biancaneve, bensì una ragazzina di 12 anni, ma ce li ha da molto tempo. Nel freddo inverno svedese del 1981, un uomo anziano, Hakan, insieme alla figlia Eli si trasferiscono nel quartiere dove abita Oskar, un ragazzino introverso e intelligente, oggetto di continue vessazioni da parte dei bulli della sua scuola. Ogni sera, calato il sole, Oskar incontra Eli nel cortile del loro condominio, e, nonostante l’iniziale diffidenza, i due piano piano si innamorano di quell’amore innocente dei ragazzini. Ma Eli ha un terribile segreto: deve nutrirsi del sangue altrui per vivere, e costringe l’anziano, che chiaramente non è il padre, a commettere degli omicidi per procurarsi il prezioso sangue.

Sfortunatamente Hakan, forse per l’età, non è molto agile, ed i suoi crimini non vanno più in porto. In un momento di grande disperazione, ma allo stesso di profondo amore, Hakan si sacrifica per Eli, sapendo che ormai la sua vita è finita. Si capisce quindi che quest’uomo era una volta ciò che adesso è Oskar, un ragazzino innamorato di una piccola vampira, che adesso deve cavarsela da sola. La neve si macchia di sangue, ed il sole non ha mai bruciato così tanto.

Lasciami entrare è una sofisticata storia di vampiri diretta da Tomas Alfredson nel 2008, tratto dal romanzo di successo omonimo di John Ajvide Lindqvist, specializzato in storie dell’orrore, e che ha anche firmato la sceneggiatura del film. Il film è stato elogiato dalla critica ed ha ottenuto numerosi premi, tra cui il Premio Italia Sceneggiatura 2009 per la sezione internazionale.

scena del film lasciami entrare

[foto: mr.comingsoon.it | quinlan.it ]

 

Il tema centrale di questa storia, certamente, è l’amore nelle sue varie forme, tra cui, come detto prima, il sacrificio: per amore ci si sacrifica, per amore si resta in vita, e soprattutto, si resta dove si è. “Devo partire e vivere o restare e morire”, scrive Eli su un biglietto per Oskar. Ed Eli tornerà non per morire, ma per proteggere Oskar stesso. Il bullismo è il tema secondario di questa storia, che vede, come molto spesso accade nel cinema, un mostro non nella creatura sovrannaturale, ma nell’essere umano che se approfitta del più debole, rendendo la creatura mostruosa più umana di quanto non dovrebbe essere. Questo ci porta a compararlo immediatamente a Carrie, romanzo di S. King, nonché film omonimo: in entrambi i casi, la morale è che i bulli prima o poi fanno la fine che si meritano.

 

Lavinia Consolato

Inguaribile cinefila cinofila che passa la sua vita nelle sale cinematografiche

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