Halloween: scontro finale

Prendi una ricetta vincente e creaci un mito che non muore mai – letteralmente. L’attore Nick Castle riprende la maschera di Michael Myers dopo 40 anni: il cerchio si apre e si chiude (forse) con lo stesso attore, per la regia di David Gordon Green.

Una cazzutissima Jamie Lee Curtis nei panni del suo storico personaggio, Laurie, si prepara allo scontro finale con il fratello-mostro, “l’uomo nero” che la tormenta da 40 anni. Laurie vive ormai nella paranoia, avendo creato per sé una prigione, non molto diversa da quella del fratello. Micheal verrà sottoposto ad una cura che lo renderà innocuo fino alla fine dei suoi giorni, ma Laurie teme sempre e comunque la notte del 31 ottobre: infatti il mostro, come sempre, riuscirà a scappare ed uccidere chiunque gli sbarri la strada, chiunque si frapponga tra lui e Laurie. Micheal si riappropria della maschera che gli era stata sottratta, una parte di lui, la parte fondamentale: la paura non ha volto.

myers e laurie 40 anni dopo

[foto: https://www.cinematographe.it/ | www.nerdpool.it ]

Ci sono senz’altro dei rimandi al film storico del 1978, come i titoli e la sigla di Carpenter e la famosa zucca che, da marcia, riprende vita, come Michael, che dopo anni, ha una nuova occasione per riprendere la maschera. Halloween mantiene il target adolescenziale che ha caratterizzato tutta la serie dei film, soprattutto in questo film che vede nella figura di Allyson (Andi Matichak), la nipote di Laurie, lo specchio di quel personaggio che Laurie era nel primo film del 1978. Infatti l’elemento fondamentale di questo capitolo di Halloween, non è tanto la riunione finale tra Michael e Laurie, ma il fatto che ci sia un passaggio di testimone tra Laurie ed Allyson, passaggio che ha saltato una generazione, perché la figlia Karen (Judy Greer) si era allontanata da Laurie proprio per questa sua paranoia, che ovviamente si rivela essere solo una smodata protezione dettata dall’amore materno. Difatti sono tre le generazioni che intrappolano Micheal in questo scontro finale: Laurie, Karen e Allyson, che – conscia di questo passaggio di testimone – non abbandona il coltello con cui si era difesa.

Non mi stupirebbe se Allyson fosse la chiave per un ulteriore sequel. Ma abbiamo davvero bisogno di un dodicesimo capitolo in questa saga? Forse no, o forse sì, l’uomo nero non muore. Mai.

Lavinia Consolato

Inguaribile cinefila cinofila che passa la sua vita nelle sale cinematografiche

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