I colori di Suspiria al Cinema Ritrovato

Suspiria, il sesto film di Dario Argento che l’anno scorso ha compiuto quarant’anni ed ha ottenuto un restauro della pellicola, è stato nuovamente proiettato in occasione del meraviglioso Cinema Ritrovato 2018 di Bologna, e per l’occasione sono intervenuti Luciano Tovoli, il direttore della fotografia che ha appena pubblicato il libro “Suspiria e dintorni”, e il regista Luca Guadagnino, che ne ha girato il remake in sala verso novembre.

La sala del cinema era piena, addirittura alcuni spettatori si sono seduti per terra pur di vedere il film del Maestro del terrore: perché così tanto amore per Suspiria? Guadagnino racconta di averlo visto almeno 150 volte, di aver avuto una epifania grazie a questo film, di aver capito che doveva diventare regista; Tovoli racconta la sua esperienza lavorativa con Argento, ricca di emozioni e sperimentazioni tecniche con il Technicolor e il Technovision anamorfico, ovvero un film in cui il lavoro sul colore è fondamentale e lo schermo è molto più wide, più aperto, dato non usuale per un horror.

set film suspiria argento

[foto: https://digilander.libero.it | http://aexartana.blogspot.com ]

Cos’è che si ama di Suspiria? Non la trama, sicuramente. La trama è il pretesto per le oscenità splatter mostrate, la trama è ridicola, i sortilegi della strega greca Helena Markos si manifestano in svariate rappresentazioni dell’anormale, sono una dimostrazione del suo potere malefico. Ogni omicidio ed ogni manifestazione del paranormale hanno delle caratteristiche che sembrano messe lì per aggiungere orrore all’orrore sui personaggi che frequentano la scuola di ballo dove studia la protagonista Susy (Jessica Harper). Vogliamo parlare delle larve che cadono dal soffitto? Di per sé mantiene la struttura del giallo e del mistero tipica dei film precedenti di Argento che tanto giustamente si apprezzano, e nel cast appaiono come figure secondarie attori noti come la grande Alida Valli, Stefania Casini, Renato Scarpa, Udo Kier, e il piccolo Jacopo Mariani, il bambino di Profondo Rosso.

Ma perché allora Suspiria riscuote tanto successo? I motivi sono tre: la fotografia, la scenografia, e la colonna sonora de I Goblin, che già avevano collaborato con Argento per Profondo Rosso due anni prima. Luciano Tovoli avrebbe meritato molti premi per il lavoro svolto per Suspiria: vi è un magistrale uso del Technicolor, in cui il rosso domina onnipresente, insieme al verde, che unito alla scenografia di Giuseppe Bassan rende il film un’opera visiva unica. Il tutto, unito all’inquietante colonna sonora, rende l’atmosfera suggestiva e impossibile da dimenticare.

Il Cinema Ritrovato di Bologna regala tante emozioni per i cinefili (che vengono da tutta Europa e non solo) e quest’anno, con la sua retrospettiva sul Technicolor, ha reso un grande omaggio all’horror italiano. Ma all’horror in generale: il Cinema Ritrovato ha proposto anche i restaurati  Alien (1979), Revenge of the creature 3D (1955), Gli uccelli (1963) e L’esorcista (1973).

Buon weekend di paura e aspettate con noi di vedere il remake di Guadagnino!

Lavinia Consolato

Inguaribile cinefila cinofila che passa la sua vita nelle sale cinematografiche

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